Il morbo di Alzheimer, una malattia neurodegenerativa che colpisce soprattutto in età avanzata, può essere rallentato attraverso l’assunzione di integratori come l’olio di canapa.
L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa del cervello che colpisce le cellule cerebrali e i neuroni che sono responsabili della connessione tra esse. Ad oggi non esiste una cura per l’Alzheimer, ma è stato scoperto che alcuni farmaci ed integratori possono rallentarne il decorso o addirittura prevenirlo.
L’Alzheimer è una malattia cronica le cui cause sono determinate da un insieme di fattori, come l’età, la genetica, il sesso, lo stile di vita e l’alimentazione, così come i fattori ambientali.
Se non possiamo intervenire ovviamente sulle prime tre cause, sicuramente possiamo migliorare il nostro stile di vita e la nostra alimentazione, aggiungendo alla dieta integratori che sono stati riconosciuti dalla ricerca come utili alla prevenzione e alla cura della sintomatologia dell’Alzheimer.
Uno degli integratori di maggior efficacia contro l’Alzheimer è l’olio di semi di canapa, di cui nel corso dell’articolo andremo a scoprire tutte le proprietà e i benefici.
Questo prodotto, completamente naturale, contiene infatti alcuni principi responsabili del rallentamento del morbo di Alzheimer, come l’omega 3, un acido grasso che protegge i neuroni e i collegamenti mielinici del cervello, la vitamina E, le vitamine del gruppo B, in particolare la B12, lo zinco e il selenio.
Prima di scoprire nello specifico come l’integratore a base di olio di canapa può aiutare a rallentare la malattia, scopriamo cos’è il morbo d’Alzheimer e quali sono i suoi sintomi.
Cos’è il morbo di Alzheimer
Il morbo di Alzheimer è una patologia cronica e irreversibile che colpisce il sistema neurologico e provoca il deterioramento delle funzioni cognitive e comportamentali.
Esistono due tipologie:
- Morbo di Alzheimer ad avanzamento precoce, riguarda circa il 6% di tutte le diagnosi e colpisce persone dai 30 ai 65 anni
- Morbo di Alzheimer ad avanzamento tardivo, è la forma più diffusa che colpisce pazienti dai 65 anni in su. Nell’anziano infatti la malattia rappresenta la più diffusa forma di demenza. Attacca il sistema cognitivo e, nello stato più avanzato, impedisce al paziente di compiere le più semplici azioni quotidiane andando ad aggredire le aree cerebrali che controllano le funzioni come la memoria, il pensiero, la parola.
I sintomi iniziali della malattia possono essere subdoli e sottovalutati. Quando progredisce però il paziente inizia ad avere difficoltà con la memoria a breve termine, nel riconoscere le persone e nel compiere azioni quotidiane. Nei casi più gravi e avanzati il malato può avere anche allucinazioni, disturbi dell’alimentazione, incontinenza, difficoltà nel camminare e comportamenti inappropriati in pubblico.
I sintomi del morbo di Alzheimer
I sintomi iniziali della malattia sono spesso sottovalutati, quando invece la patologia diventa conclamata possono essere riassunti come segue:
- Amnesia anterograda: il paziente affetto da Alzheimer tende a perdere la memoria a breve termine mentre ricorda eventi legati al passato con più facilità
- Aprassia: è l’incapacità progressiva di compiere azioni comuni come quelle della quotidianità
- Agnosia: incapacità di riconoscere cose prima note
- Anomia: incapacità a nominare un oggetto pur riconoscendolo
- Disorientamento spazio-temporale: accade quando l’individuo malato di Alzheimer non è più in grado di rispondere a domande come ad esempio “che giorno è oggi”, “in che mese siamo”, “dove ci troviamo ora”
- Acalculia: il paziente perde progressivamente le capacità di compiere semplici operazioni matematiche
- Agrafia: la difficoltà di scrittura
- Deficit intellettivi: peggioramento delle capacità di ragionamento, giudizio e pianificazione
- Cambiamenti nel tono dell’umore.
Il morbo di Alzheimer colpisce sempre più persone soprattutto nel mondo occidentale a causa della maggiore aspettativa di vita. E’ infatti una malattia che si manifesta principalmente in età avanzata, con un’incidenza maggiore dopo i 65 anni del 50% ogni 5 anni trascorsi.
Cause dell’Alzheimer
Nonostante non ci sia una causa unica che spieghi il manifestarsi dell’Alzheimer, è stato dimostrato che alcuni fattori aumentano le probabilità di sviluppare la malattia.
Per esempio, importanti fattori di rischio per il morbo di Alzheimer sono l’età, il corredo genetico, la storia medica, lo stile di vita e alcuni fattori ambientali. Vediamoli nello specifico.
1. Età – è il fattore di rischio più importante. Infatti, la possibilità di sviluppare la demenza aumenta all’aumentare dell’età e difficilmente viene diagnosticato il morbo di Alzheimer prima dei 65 anni.
In particolare, dopo questa età il rischio di sviluppare la patologia raddoppia ogni 5 anni anche a causa di fattori associati all’invecchiamento come la pressione alta, modifiche delle cellule del sistema nervoso, del DNA e della struttura cellulare, oltre che l’indebolimento dei naturali sistemi di riparazione a cui l’organismo va incontro negli anni
2. Sesso – sembra che le donne abbiano leggermente più probabilità di sviluppare demenza rispetto agli uomini. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la donna, dopo la menopausa, smette di produrre estrogeni. Tuttavia anche integrando questo tipo di ormoni con una terapia sostitutiva non sembra avere effetto preventivo per l’Alzheimer
3. Genetica – il morbo di Alzheimer si divide in due sottoclassi in base all’età di insorgenza della malattia. È stato osservato che sia il morbo di Alzheimer ad esordio precoce, sia quello ad esordio tardivo, possono manifestarsi in individui con una storia familiare di morbo di Alzheimer. Approssimativamente, circa il 60% di tutti i casi di Alzheimer precoce ha casi multipli della patologia all’interno della famiglia e il 13% di questi casi è stato ereditato attraverso una trasmissione autosomica dominante in almeno tre generazioni.
Attualmente i geni associati al morbo di Alzheimer ad esordio precoce, sembrano essere tre:
- APP (Proteina Precursore dell’Amiloide) che si trova sul cromosoma 21;
- Presenilina 1 (PSEN1) che si trova sul cromosoma 14
- Presenilina 2 (PSEN 2) presente sul cromosoma 1
Ma esiste un modo per prevenire e curare i sintomi dell’Alzheimer? Vediamolo nei prossimi paragrafi.
Esiste una cura per l’Alzheimer?
Attualmente, il morbo di Alzheimer è incurabile, tuttavia sono disponibili dei trattamenti per i sintomi, mentre la ricerca continua. Anche se gli attuali trattamenti del morbo di Alzheimer non possono fermare la sua progressione, possono rallentare temporaneamente il peggioramento dei sintomi della demenza e migliorare la qualità della vita delle persone affette e di chi si occupa di loro.
Nel frattempo, si può curare lo stile di vita, l’alimentazione e assumere degli integratori specifici per prevenire il morbo di Alzheimer. Sebbene la ricerca sia in continua evoluzione, è evidente che le persone possono ridurre il rischio apportando cambiamenti chiave nello stile di vita, incluso fare attività fisica regolare e mantenere una buona salute del cuore.
Ecco 10 modi per prevenire il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer:
1. Fai attività cardio – L’attività fisica, anche se moderata, aiuta a mantenere in salute il sistema cardiocircolatorio e previene patologie che agevolano il deperimento cerebrale come il diabete, l’obesità e la pressione alta. Anche solo una camminata veloce o un giro in bicicletta ogni giorno sono sufficienti a mantenerti in forma
2. Studia – Leggere, imparare, studiare e memorizzare aiutano a mantenere la mente attiva e rallentano quindi il decadimento delle cellule nervose e dei loro collegamenti
3. Smetti di fumare – Il fumo è un fattore di rischio per diverse patologie legate al sistema neurologico, compreso il morbo di Alzheimer
4. Prenditi cura del tuo cuore – Sia con attività fisica, come accennato sopra, sia adottando una dieta sana puoi mantenere il cuore in forma. Anche il tuo cervello ti ringrazierà
5. Proteggi la tua testa – Metti il casco quando vai in bicicletta, allaccia la cintura in macchina: insomma, proteggi il capo da qualunque trauma
6. Adotta una dieta sana – La dieta mediterranea è la migliore: verdure, frutta, pesce e poca carne rossa aiutano a mantenere giovani le cellule nervose e prevengono l’Alzheimer
7. Dormi di più – Non dormire a sufficienza a causa di condizioni come l’insonnia o l’apnea notturna può causare problemi di memoria e pensiero
8. Evita lo stress e chiedi aiuto se ti senti depresso – Una storia di depressione può essere collegata ad un aumento del rischio di declino cognitivo, quindi chiedi aiuto psicologico se hai sintomi di depressione, ansia o altri problemi di salute mentale. Inoltre, cerca di gestire lo stress
9. Metti alla prova le tue capacità mentali – Costruisci un mobile. Completa un puzzle. Fai qualcosa di artistico. Mettiti alla prova con giochi che ti fanno pensare in modo strategico. Sfidare la tua mente può avere benefici a breve e lungo termine per il tuo cervello.
10. Assumi integratori per il cervello – Ci sono molti integratori naturali dedicati alla salute neurologica.
Uno dei migliori integratori per il cervello è l’olio di canapa. Approfondiremo insieme le sue caratteristiche nei prossimi paragrafi.
Integratori naturali per l’Alzheimer
Alcuni integratori hanno un effetto protettivo verso il declino cognitivo e il rischio di sviluppare demenza e morbo di Alzheimer.
Tra i nutrienti più studiati presenti negli integratori ci sono gli acidi grassi polinsaturi omega 3, che si trovano nel pesce e in alcuni oli vegetali come l’olio di semi di canapa, i carotenoidi, contenuti in alimenti come carote, zucca e albicocche, i polifenoli, contenuti nel tè verde e nella curcuma.
Per quanto riguarda gli omega 3, una recente ricerca dell’Università di Macao e pubblicata sulla rivista The FASEB Journal, ha spiegato il funzionamento di questi acidi grassi nel prevenire il Morbo di Alzheimer. Essi sostengono il sistema glinfatico (un insieme di cellule che aiutano il cervello a rimuovere gli scarti metabolici) e consentono di facilitare la distruzione della proteina beta-amiloide dallo spazio intercellulare dal cervello limitando così le lesioni che le placche dell’Alzheimer causano.
Un altro studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet (Svezia) ha rivelato come gli omega 3 possano attraversare la barriera ematoencefalica e modificare la composizione degli acidi grassi dei neuroni.
Inoltre, secondo lo stesso studio, gli integratori a base di EPA e DHA (come l’olio di canapa) sono in grado di influenzare la quantità delle sostanze dannose nel cervello dei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, agendo positivamente sui processi neurodegenerativi.
Anche alcune vitamine sono state indicate come utili nel contrastare il deterioramento dei circuiti neurologici e quindi nella prevenzione dell’Alzheimer. In particolare la vitamina C, la vitamina D e le vitamine del gruppo B, tra cui la B12 e l’acido folico, entrambi contenuti nell’olio di canapa.
Questi nutrienti hanno un effetto protettivo sul cervello attraverso diversi meccanismi d’azione:
- Hanno un ruolo nella composizione e nella funzione delle cellule cerebrali
- Riducono lo stress ossidativo e l’infiammazione
- Hanno un effetto positivo sul flusso vascolare cerebrale
- Limitano l’accumulo della beta-amiloide, la proteina tossica che si deposita nel cervello dei malati di Alzheimer.
Vediamo l’interazione di questi elementi presenti nell’olio di canapa.
Olio di canapa come integratore per l’Alzheimer
L’olio di semi di canapa contiene molti degli elementi che, insieme, possono contribuire a mantenere in forma le cellule e i neurotrasmettitori del nostro sistema neurologico.
In particolare, nell’olio di semi di canapa sono presenti omega 3 e omega 6 nel rapporto ottimale di 3 a 1. Questo equilibrio tra acidi grassi polinsaturi determina un bilanciamento tra l’azione infiammatoria e quella antinfiammatoria nell’organismo, evitando quindi che i tessuti vadano incontro ad infiammazioni e di conseguenza a patologie infiammatorie.
L’omega 3 è un ottimo sostegno per la mielina, la guaina che consente il collegamento fra le varie parti del cervello.
L’olio di semi di canapa contiene inoltre vitamina E e vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina B12, che è coinvolta nel metabolismo degli aminoacidi, degli acidi nucleici e, alla pari dell’acido folico, coadiuva la sintesi del DNA e dell’RNA e negli acidi grassi. Ricopre inoltre un ruolo fondamentale nella produzione dei globuli rossi e nella formazione del midollo osseo.
Infine, anche alcuni oligominerali come zinco e selenio sono utili antiossidanti naturali che prevengono il deterioramento delle membrane cellulari. Anche questi due elementi sono contenuti nell’olio di semi di canapa Savita.
Come viene estratto l’olio di canapa
Quando si acquista un integratore a base di olio di canapa è fondamentale conoscere il processo di produzione. I migliori oli di canapa, infatti, sono estratti a freddo, senza l’aggiunta di solventi e sono poco filtrati per mantenere intatte tutte le proprietà.
L’olio di canapa Savita viene estratto con spremitura dei semi a freddo mediante macinatura e non viene filtrato, ma lasciato decantare naturalmente per alcuni giorni in modo che le particelle si depositino autonomamente sul fondo. Per questo ha un colore più scuro rispetto ad altri oli in commercio e un sapore più deciso, ma soprattutto ha caratteristiche e proprietà benefiche molto più marcate rispetto ai suoi concorrenti.
Inoltre, possono contenere diversi altri componenti propri del suolo in cui vengono coltivate le piante. Ad esempio, l’olio di semi di canapa di Savita, estratto da piantagioni coltivate nel territorio di Piandelmedico e nei suoi dintorni, è ricco di selenio, un antiossidante molto importante per il nostro organismo.
Le proprietà benefiche dell’olio di canapa
Oltre ad essere un ottimo integratore per il sistema neurovegetativo, l’olio di semi di canapa ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e immunostimolanti che aiutano l’intero organismo. Per questo motivo è sempre più usato come integratore alimentare e nella produzione di prodotti parafarmaceutici, nonché nella cosmetica.
Utilizzato da tempo in vari ambiti, l’olio di semi di canapa è stato riscoperto solo pochi anni fa e oggi è sempre più usato come integratore che previene e allevia influenze stagionali, problemi alle articolazioni e malattie cardiache. Grazie alle sue proprietà e ad elementi come gli acidi grassi essenziali omega 6 e omega 3, è un integratore straordinario:
- Per prevenire patologie cardiovascolare
- Per regolare il colesterolo
- Per ridurre i sintomi legati a stress e insonnia
- Per supportare il sistema immunitario.
Infine, l’olio di semi di canapa viene usato oggi anche nella cosmetica come componente di unguenti, creme antirughe, lozioni anti-età, pomate e detergenti di vario tipo, per risanare e ammorbidire le pelli secche e screpolate e per la produzione di oli da massaggio, shampoo e saponi, che aiutano a ristabilire il corretto equilibrio e nutrimento della pelle, grazie alla sua azione detergente, lenitiva e idratante.
L’olio di semi di canapa si distingue per il suo colore, che può variare sensibilmente dal verde chiaro al verde più scuro e intenso a seconda della pianta e del metodo di estrazione. Il suo odore non è particolarmente forte ma ha un aroma deciso che ricorda vagamente quello della nocciola. Non essendo gradevole a tutti è preferibile scegliere le perle per ovviare al problema dell’assunzione.
L’olio di semi di canapa ha tantissimi elementi indispensabili al buon funzionamento del corpo umano. Possiede:
- Numerose vitamine (A, E, B1, B2, PP, C)
- Quantitativi ideali di sali minerali fondamentali, come ferro e calcio, zinco, fosforo, magnesio e potassio
- Grandi quantità di amminoacidi, la canapa infatti è l’unica pianta che contiene tutti e 9 gli amminoacidi essenziali per la vita.
In più, a seconda del suolo su cui è coltivato, può contenere altri elementi benefici come il selenio. Attenzione però: la canapa è una pianta che assorbe anche metalli pesanti nocivi all’organismo, come il mercurio. Quando scegli il tuo olio, accertati che abbia una certificazione a riguardo.
Perché l’olio di canapa rallenta l’Alzheimer
Abbiamo visto come alcuni principi contenuti nell’olio di semi di canapa siano utili a prevenire il deterioramento delle membrane cellulari dei neuroni e dei neurotrasmettitori. Vediamo ora quali sono le 3 principali azioni dell’olio di canapa sul nostro cervello.
1. Azione antinfiammatoria
La maggior parte dei disturbi neurologici è dovuta all’eccesso di infiammazione delle cellule cerebrali che causano il cattivo funzionamento del cervello, per cui il paziente ha difficoltà a gestire il comportamento anomalo causato da segnali cerebrali irregolari. L’olio di canapa, grazie all’equilibrio tra acidi grassi omega 3 e omega 6, dispone soprattutto di proprietà antinfiammatorie utili per prevenire o alleviare i sintomi dell’Alzheimer.
2. Azione antiossidante
Le nostre cellule cerebrali hanno proprietà antiossidanti naturali che si riducono a causa del prolungato e continuo stress mentale, motivo per cui si presume che le persone stressate o depresse non sono pienamente coscienti quando parlano o fanno qualcosa.
Allo stesso modo, quando le reazioni ossidative nelle cellule cerebrali superano il limite, il morbo di Alzheimer può essere trattato con l’aiuto dell’olio di semi di canapa che ha proprietà antiossidanti naturali grazie al contenuto di zinco e selenio.
3. Azione stabilizzatrice
Il morbo di Alzheimer rallenta l’azione delle cellule neurologiche e dei trasmettitori neuronali, con conseguente funzionamento anomalo cerebrale. L’olio di canapa è un ottimo integratore per il trattamento dell’Alzheimer perché reagisce con i recettori cerebrali per rallentare l’energia supplementare e mantenere la stabilità nel funzionamento.
Inoltre, l’olio di semi di canapa non ha controindicazione e può essere assunto anche in età avanzata, ovvero quando il morbo di Alzheimer colpisce maggiormente.
Omega 3: un aiuto per le malattie neurodegenerative
Oltre che per prevenire e alleviare i sintomi del morbo di Alzheimer, l’olio di semi di canapa può essere utile per prevenire diverse altre patologie legate all’apparato neurologico. Nello specifico, l’olio di semi di canapa può essere utilizzato per prevenire e anche, a patologia conclamata, per alleviare i sintomi di:
- Demenza senile
- Morbo di Alzheimer
- Morbo di Parkinson
- Sclerosi multipla
- Sindrome dello spettro autistico
- Sclerosi laterale amiotrofica
- Tumori al cervello o metastasi
- Morbo di Huntington (HD)
- Atassia spinocerebrale
- Atrofia muscolare spinale
- Conseguenze neurologiche del diabete
In caso di patologie diagnosticate occorre sempre rivolgersi al proprio medico curante prima di assumere qualunque integratore, compreso l’olio di canapa. Infatti, seppur non avendo effetti collaterali, il medico può consigliare le dosi e la modalità di assunzione.
Olio di canapa in capsule: perché sceglierlo
L’olio di canapa si trova in commercio in diversi formati, tra cui gocce, oli sfusi, capsule, gel e pomate. Quello che li distingue è la concentrazione di olio di semi di canapa che contiene ogni formato.
All’inizio è consigliabile partire con una bassa concentrazione e poi aumentarla a mano a mano, a seconda dei risultati, senza mai superare le quantità consigliate sulla confezione (nel caso di Savita le quantità consigliate sono da 2 a 4 perle al giorno).
Ma perché il formato in capsule è migliore rispetto agli altri? Ecco alcuni dei suoi vantaggi:
- Dosaggio controllato: quando si utilizza l’olio sfuso è facile lasciar sfuggire una goccia di troppo oppure riempire leggermente meno o più il dosatore. Con le capsule si ha invece il pieno controllo delle quantità di integratore assunte quotidianamente
- Lunga conservazione: le capsule di olio di semi di canapa si conservano più a lungo rispetto all’olio sfuso o alle creme che tendono ad aggrumarsi o a cristallizzarsi. Inoltre, grazie a conservanti naturali quali il selenio, le perle Savita rimangono al 100% naturali
- Facilità di utilizzo: rispetto all’olio sfuso o alle creme, le capsule sono facili da trasportare anche in viaggio. In aereo, ad esempio, i liquidi non sono consentiti oltre un certo quantitativo.
Inoltre, le capsule (così come l’olio sfuso) hanno un diverso utilizzo rispetto alle creme e gli oli da massaggio, che contengono più principio attivo ma agiscono solo sulla zona cui vengono applicate.
L’olio di canapa come integratore naturale per l’Alzheimer
L’olio di canapa è un integratore naturale che non ha controindicazioni e può essere assunto a qualunque età a partire dai 3 anni. È indicato quindi anche per gli anziani e per chi ha patologie pregresse. In questo caso il consiglio è quello di rivolgersi sempre al proprio medico curante prima di iniziare ad assumere gli integratori.
L’olio di canapa è indicato per la prevenzione e il trattamento dell’Alzheimer perché, come abbiamo visto, contiene elementi che giovano al sistema nervoso e alle cellule cerebrali. Tra questi elementi il più importante è l’acido grasso omega 3, insieme alla vitamina E, alle vitamine del gruppo B e allo zinco e selenio.
Nell’articolo abbiamo visto anche quali sono le numerose altre proprietà dell’olio di canapa, indicato per mantenere in forma il sistema cardiovascolare e tenere basso il colesterolo cattivo.
Infine, abbiamo scoperto perché il formato in capsule è migliore degli altri formati: scopri il nostro olio di canapa dalle eccezionali proprietà antiossidanti.